Mercatone Uno, ancora accuse per gli ex manager
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Come si legge su La Repubblica sembrerebbe che gli ultimi manager che gestivano Mercatone Uno abbiano sottratto oltre 2,5 milioni di euro, dirottandoli verso società riconducibili a loro stessi. Sulla base di bonifici sospetti la procura di Milano avrebbe inviato l’avviso di fine indagine per bancarotta fraudolenta. Sono 5 le persone coinvolte, tra cui Valdero Rigoni, manager che nel 2018 aveva acquisito 55 negozi del Mercatone attraverso la “Shernon Holding” che sarebbe passata attraverso società, fondi e compagnie straniere – poi spariti – con magazzini comprati e rivenduti e debiti fino a 100 milioni di euro.Quello che non torna è il fallimento della Shernon pochi giorni prima della vendita della società e i versamenti. Come si legge sul quotidiano: “526 mila euro a Rgs per rimborsi spese senza alcuna giustificazione, seguiti da altri 89 mila euro sospetti nell’ottobre 2018, 27.500 euro verso una società guidata dall’altro amministratore indagato, Michael Charles Thalmann, e poi 817 mila euro per ripagare debiti verso “13 Casa”, una società riconducibile alla famiglia Rigoni, tra cui la figlia Valentina, indagata anch’essa per bancarotta. Altri 407 mila euro alla società Aura, amministrata sempre dalla figlia. Poi, tra ottobre 2018 e il 10 maggio 2019, giorno precedente all’invio della domanda di concordato per Shernon poi bocciata dal Tribunale, la società paga allo stesso Rigoni 239mila euro come compensi per il suo ruolo di amministratore, nonostante Shernon sia “in manifesto stato d’insolvenza – si legge negli atti – con debiti scaduti nei confronti di fornitori per circa 70 milioni e debiti verso erario ed enti previdenziali di circa 10 milioni”.L’avviso di fine indagine è arrivato anche alla figlia Valentina, a Thalmann e a due persone il cui ruolo è ancora da definire perché rimasti in Shernon per poco tempo. Per tutti ora la procura di Milano sta valutando il rinvio a processo.