Come è ormai chiaro, con l’ultimo DCPM gli showroom e i negozi di mobili delle zone rosse hanno abbassato la serranda e il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, ha lanciato un appello al Governo ricordando che i negozi “possono restare aperti perché accolgono i visitatori in piena sicurezza”, e chiede un ripensamento affinché non si interrompa il ciclo produzione-vendita.Cosa significa nel concreto? In un’intervista ad askanews Feltrin ha portato un esempio concreto, ovvero quello che succede in Lombardia, una delle tante zone rosse. “Nonostante sia la prima regione della filiera con una produzione di circa 8,7 mld di euro (2019) e un saldo commerciale di 2,5 mld di euro e ben 9.575 imprese – le aziende possono continuare a produrre, mentre negozi e showroom di arredamento devono restare chiusi. Questo è ovviamente un modo brusco per interrompere una filiera che lavora in totale sicurezza, sia perché si è da subito adeguata a quanto previsto in materia di contrasto al Covid, sia per la sua stessa conformazione e collocazione lontana dai centri abitati. Sicurezza che può essere altrettanto garantita nei nostri punti vendita dalle ampie metrature e in cui ci si reca solo su appuntamento”.Per tutto questo Feltrin chiede al Governo le motivazioni dell’esclusione dall’allegato 23, dato che è ormai ampiamente evidente che, in questa emergenza, i mobili abbiano assunto una valenza di “beni essenziali”, pertanto deve essere garantito l’approvvigionamento e la fornitura anche in caso di lockdown parziale o totale.