I dati di FederlegnoArredo, raccolti dalle imprese associate, confermano che tra i mesi di giugno e settembre c’è stato un’impennata di ordini e delle vendite che in alcuni casi – come si legge su un articolo del Sole 24 Ore – hanno fatto registrare incrementi anche molto significativi di fatturato rispetto al periodo dell’anno precedete. Certamente c’è da considerare il quantitativo degli ordini rimasti in sospeso durante la chiusura dei negozi, ma la domanda nei mesi estivi è perdurata fino a tutta la prima settimana di settembre.

“L’indagine condotta tra le azienea campione di Assarredo – ha dichiarato al quotidiano Maria Porro, neoeletta alla presidenza – rileva che i giorni di chiusura sono stati 35 in tutto e hanno riguardato il 98% dei nostri iscritti. Aprile è stato un mese terribile, con ricavi quasi a zero. A maggio le vendite registravano un calo del 34% in Italia e del 30% all’estero (rispetto allo stesso periodo del 2019, ma già a giugno il calo si era ridotto, con un -2% sul mercato interno e un -3% sull’export”. Ovviamente Porro non sa prevedere se questo trend durerà, le previsioni per il 3 trimestre sono positive, anche se si evince una netta differenza tra le aziende più grandi e strutturate e quelle più piccole che fanno fatica.